IL LUOGO DI AIMO E NADIA
World cuisine
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€€€
2024
Recommended
•
2024
A historic two-star address, thanks to the Moroni family's passion for sourcing ingredients and developing recipes. Aimo and Nadia, having built up an empire, are no longer at the stove themselves, but two new toques continue the tradition, offering Italian dishes in modern fashion. The inventiveness of the dishes (such as the chestnut, almond and truffle tart with Jerusalem artichokes and egg yolk cream) is of the highest quality. The elegant, sober dining room is decorated with contemporary works of art.
Did you know? This review was written by our professional authors.
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Members' reviews on IL LUOGO DI AIMO E NADIA
4.5/5
26 reviews
Quality/Price ratio
Kitchen quality
Originality
Frame/Ambiance
Service
The ratings and reviews below reflect the subjective opinions of members and not the opinion of The Little Witty.
Visited in february 2024
Alta professionalità, ottima accoglienza, menu ottimo, locale stupendo . Consiglio
Visited in january 2024
Verukkelijk gegeten, onvergetelijke ervaring.. ❤️
Visited in december 2023
One of the best dining experiences in Milan. Amazing food and service.
Visited in december 2023
Che dire...cameriere che urla,tavolo senza tovaglia,devo chiedergli io di cambiare tavolo, e cucina che chiude troppo presto a pranzo di Domenica. Quindi se vuoi mangiare sbrigati ad ordinare altrimenti mangi un toast! Ma dai!!
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Questa sera, dopo tanto tempo che volevamo provarlo, siamo finalmente riusciti a cenare in questo tempio della ristorazione italiana e sicuramente uno dei più (se non IL PIÙ) declamati di Milano.
La sua fama è stata costruita su una storia decennale che anno dopo anno lo ha sempre visto confermarsi ai vertici del panorama gastronomico della nostra città.
L’ambiente, da poco ristrutturato, è di livello molto alto. Personalmente non prediligo queste impostazioni minimal che rendono le sale molto fredde, ma sicuramente l’eleganza e la classe sono state le linee guida nel disegnare gli ambienti dove si mangia.
Personale molto preparato, molto attento e sempre disponibile. Insomma quello che ci si aspetta da un due stelle Michelin. Mai una sbavatura.
La cena è cominciata con un aperitivo, un Franciacorta Zero Dosaggio del 2008 che è stato accompagnato da delle discrete preparazioni. Forse l’accompagnamento all’aperitivo e gli “assaggi” che ci hanno portato come inizio del percorso sono la parte che potrebbe essere migliorata nella loro offerta.
Noi abbiamo optato per il menù che forse racconta più della storia di Aimo e Nadia, chiamato “Le delizie del Luogo”.
Il primo piatto è stato ottimo, specialmente per me, originario dell’Appennino tosco emiliano, ho potuto davvero entusiasmarmi all’assaggio dei porcini fritti (sublime), mirtilli di montagna, taleggio e uovo.
Molto buono anche il piatto a base di triglia e ragout di verdure di stagione. Forse questo piatto si può ulteriormente migliorare cercando quel “guizzo” in più che lo completerebbe.
Verdure protagoniste indiscusse del successivo piatto che, insieme al risotto, sono per entrambi noi, i migliori piatti della serata. Parlo infatti di un’incredibile zuppa etrusca che varia a seconda delle verdure di stagione, legumi, farro della Garfagnana e fiori di finocchio selvatico.
A seguire un piatto di totanacette con zucchine trombetta. Anche in questo caso la preparazione delle verdure ha nobilitato e dato quel tocco in più al piatto.
Incredibile appunto anche il risotto Carnaroli Gran Riserva con patate di Polignano, cozze nostrane e pomodori gratinati al pecorino. Un sapore fantastico una lavorazione e preparazione delle cozze incredibile che le faceva letteralmente sciogliere in bocca! Una sensazione simile l’avevamo provata gustando un piatto a base di cozze al Villa Crespi di Cannavacciuolo.
Il successivo piatto era un altro primo, un omaggio a Milano, così come lo chiamano loro, composto da dei tortelli farciti da ossobuco di Fassone con midollo. Grande portata anche questa.
Fassone protagonista anche del piatto successivo dove abbiamo mangiato un controfiletto ottimamente preparato con una delicata panure alla camomilla, cipolla di Tropea con carote di Polignano e aceto di lamponi.
Buono il piatto di formaggio che ha chiuso la parte “salata” del pasto.
Dopo il predessert ci è stato portato un dessert piuttosto “controverso”, nel senso che io, non amante dei dolci, ho apprezzato nella sua originalità e creatività, mentre la mia compagna giustamente sostiene che un dessert deve essere tale e non un “dolce ortaggio” come viene chiamato appunto per l’abbinamento alla crema di zabaione delle lenticchie di Castelluccio.
Comunque il giudizio complessivo è decisamente eccellente! Siamo di fronte ad un’espressione di creatività, tecnica, professionalità e rispetto delle materie prime di fantastica qualità che suscita nei piatti che si mangiano delle emozioni che vanno oltre al gusto! Commovente.
Il pasto è stato accompagnato da dell’ottimo pane al grano arso con farina Senatore Cappelli che abbiamo più volte intinto nell’olio leccino di Valentini.
A tutto pasto abbiamo bevuto un’ottimo Trebbiano d’Abruzzo di Villa Reale.