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In the Navigli district, a new table of quality with only 28 seats (hence its name) installed in a trend frame where récup furniture has a beautiful share (for the anecdote, the "récup" of the coins was entrusted to a Milanese prison cooperative). Side kitchen, honour to Mediterranean flavours with sought-after and creative proposals of meat, fish, vegetables and local organic products.
Did you know? This review was written by our professional authors.
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Members' reviews on 28 POSTI
4.2/5
26 reviews
Quality/Price ratio
Kitchen quality
Originality
Frame/Ambiance
Service
The ratings and reviews below reflect the subjective opinions of members and not the opinion of The Little Witty.
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Ebbene, nello scenario dell'alta ristorazione milanese, questo mi pare possa essere il ruolo dello chef Marco Ambrosino, del ristorante 28 posti in via Corsico, a un passo dalle mondane sponde del naviglio grande. Originario dell'isola di Procida, questo giovane artista dei fornelli ha fatto esperienza nel fine dining dapprima sotto l'ala protettiva della chef Libera Iovine presso il Melograno di Ischia, una stella Michelin, purtroppo ormai chiuso. Il passo decisivo della carriera è però il Noma di Copenhagen, due stelle Michelin e per ben quattro volte eletto miglior ristorante del mondo dal mensile britannico Restaurant, vale a dire uno dei sogni di ogni cuoco e di ogni gourmand.
Questo percorso personale si traduce nella proposta culinaria, che è una sapiente miscela di tradizioni mediterranee rivisitate con uno spirito di ricerca che travalica l'ordinario, e che pur essendo estremamente tecnica e raffinata nelle presentazioni, sorprende per la potenza sprigionata dai sapori che la caratterizzano e per essere concettuale al punto giusto senza difettare, anzi eccellendo, in quanto a concretezza.
Il mio consiglio per apprezzare al meglio l'ideale gastronomico sotteso a 28 posti è certamente il menù di degustazione, preferibilmente quello da 8 o 10 portate a sorpresa; venire in un posto simile per ordinare à la carte non vi consentirebbe di godere appieno delle emozioni che il percorso offerto dal menù degustazione sa offrire, e potrebbe portare anche a fraintendere l'idea di cucina dello chef che richiede (e merita) di essere apprezzata in tutte le sue sfumature, per essere realmente compresa. D'altronde la bravura di uno chef si valuta anche, sempre di più, dall'abilità nella costruzione dei percorsi di gusto, nel determinare la successione dei piatti in maniera armonica e coerente e ciò, a giudizio di chi scrive, è la quintessenza dell'alta cucina.
Nel nostro percorso di degustazione abbiamo provato:
- entrèes: spiedini di sedano rapa con polvere di cavolo nero, foglia di indivia ripiena di maionese di pesce e cipolle caramellate, mini macarons al burro di acciughe; zuppetta di verdure di stagione
- tajine di rapa e mela in conserva con crema di tartufo nero, olio di argan e noce moscata
- ostrica alla brace con ippocrasso di vino di pasta, tapioca con brodo di pesce e maionese d'ostrica
- tris di pesce povero, cioè: 1) taco con alici marinate, salsa di ceci fermentati, misticanza al sambuco; 2) sgombro alla brace con salsa di macchia mediterranea; 3) aringa con limone bruciato e incenso;
- trottole saltate in brodo di aringhe e burro con ricotta di mandorle
- rotolo di verza con ombrina alla brace, salsa di datteri e ricci di mare;
Salsa di orzo e tabacco fermentati con gnocchetti stagionati;
- agnello alla brace con mele cotogne in conserva;
Focaccia imbevuta nel grasso di agnello;
bagna caoda a base di garum di agnello;
Cevapčici di agnello con cetriolo marinato;
- spaghettino con acqua di pasta fermentata e miso di legumi ;
- Dolci: sorbettino con sale e olio d'alloro;
Spuma di pane raffermo con "cioccolato" di Tumminia coperto da orzo caramellato;
Giardino mediterraneo: carruba, marsala, chiodi di garofano e gelato al sommacco.
Un endroit très conseillé
Un locale intimo con servizio piacevole ed accogliente. Una cucina saporita, complessa. Piatti che riconosci e ricordi con piacere. Un’ottima esperienza.