PITZOCK
World cuisine
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€€
2024
Recommended
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2024
Restaurant Pitzock's chef, Oskar Messner, lovingly cooks the produce of the Val de Funes. He works closely with the region's small producers and breeders, some of whom belong to the Slow Food Presidio. One of the stars of the menu is lamb from the indigenous Villnösser Brillenschaf breed. Fresh pasta dishes, with the delicate flavors of garden herbs or the stronger flavors of Graukäse, the local cheese, are a delight. Ask for a table in the light wood-panelled back room, or on the terrace. A wonderful culinary discovery.
Did you know? This review was written by our professional authors.
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Members' reviews on PITZOCK
4.8/5
26 reviews
Quality/Price ratio
Kitchen quality
Originality
Frame/Ambiance
Service
The ratings and reviews below reflect the subjective opinions of members and not the opinion of The Little Witty.
Pitzock, Un luogo unico!
Polecam.
Semplicemente fantastica. Questa è l’essenza dell’esperienza che abbiamo vissuto oggi a pranzo io e la mia compagna. Una domenica da ricordare, immersi nella pace della valle di Funes, coccolati dalle preparazioni dello chef Oskar Messner, paladino dei presidi slow food non solo alto atesini, ma chi sposa questa filosofia fa una scelta di vita, di comunità e quindi supporta e propone anche ingredienti di nicchia provenienti da altre regioni che vanno tutelati e sapientemente proposti. Uno su tutti il mandarino tardivo di Ciaculli che viene utilizzato in modo sublime, magistrale, elegante e geniale nella preparazione del cavallo di battaglia dello chef: lo stinco di agnello “Villnösser Brillenschaf” su risotto Vialone Nano, piatto che al suo interno vede presenti ben 4 presidi slow food italiani, dal trentino alla Sicilia, passando per l’Emilia e il Veneto…fantastico!
Ma ovviamente l’esperienza al Pitzock non inizia dal secondo piatto, ma comincia dal cesto del pane fatto in casa che da solo merita una menzione da tanto buono e vario che è! Viene presentato insieme a dei grissini aromatizzati, a del burro artigianale e ad una mousse alla barbabietola.
Io e la mia compagna abbiamo poi iniziato il pranzo con due primi piatti, delle tagliatelle con ragu d’agnello e manzo affumicato per lei, mentre io ho preso dei ravioli di grano saraceno ripieni di formaggio “Grauka” (altro presidio slow food) e burro ai porri. Che dire? I miei ravioli erano sublimi, a cominciare dall’impiattamento che sembrava un quadro raffiugurante un prato in primavera! Eccellenti e dai sapori decisi le tagliatelle (che forse per la maggior parte degli italiani sono più dei tagliolini) della mia compagna. Del secondo piatto, che avrebbe potuto essere tranquillamente un piatto unico, abbiamo già parlato, ma io, non ancora sazio, ho voluto provare l’ennesimo prodotto tutelato della zona: il vin santo trentino che ho abbinato ad una fantastica degustazione di formaggi di pecora che ho molto apprezzato.
Il pranzo è stato accompagnato da un eccellente Lagrein riserva Frauenhügel di Kurtatsch del 2019.
Il servizio è stato davvero convincente e abbiamo apprezzato molto il fatto che lo chef Oskar venisse personalmente a tavola a spiegare nei dettagli le sue preparazioni e gli ingredienti che venivano utilizzati.
Rapporto qualità/prezzo spettacolare.