2024
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2024
It is said to be the oldest hostel in the world (1435) and is even listed in the Guinness Book of Records. Here sat Ariosto, Mug, Carducci, Cellini, Titian and even Copernicus. The osteria provides a wine library service with more than 600 Italian wine labels. At any time, the wine can be accompanied by a pasticcio Estense, a gratin of macaroni in a salted sauce, toasts of salama di sugo and, on reservation, cappellacci alla zucca. Very lively address at aperitivo time and in the evenings at weekends.
Did you know? This review was written by our professional authors.
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Members' reviews on OSTERIA AL BRINDISI
3.9/5
26 reviews
Quality/Price ratio
Kitchen quality
Originality
Frame/Ambiance
Service
The ratings and reviews below reflect the subjective opinions of members and not the opinion of The Little Witty.
Visited in february 2024
Il posto è bellissimo, ha quell'atmosfera soffusa che personalmente adoro.
Anche se ho preso solo un tagliere di salumi misto il servizio, come il cibo sono stati eccellenti.
Ho notato la professionalità del cameriere e la sua disponibilità, e anche il modo in cui chiede "per favore" le ordinazioni alla cucina ahaha.
Il lambrusco che ho degustato è stato eccezionale, specificatomi ulteriormente dal cameriere che è di loro produzione e biologico (non è da tutti).
Conto giustissimo per quello che ho mangiato e COMPLIMENTI
Anche se ho preso solo un tagliere di salumi misto il servizio, come il cibo sono stati eccellenti.
Ho notato la professionalità del cameriere e la sua disponibilità, e anche il modo in cui chiede "per favore" le ordinazioni alla cucina ahaha.
Il lambrusco che ho degustato è stato eccezionale, specificatomi ulteriormente dal cameriere che è di loro produzione e biologico (non è da tutti).
Conto giustissimo per quello che ho mangiato e COMPLIMENTI
Visited in january 2024
Provato tempo fa
Una visita alla meravigliosa Ferrara, dove si trova quella che il Guinness dei Primati certifica come essere la più antica osteria del mondo. Le prime notizie risalgono al 1435 dove l'osteria operava sotto il nome di Hostaria del Chiuchiolino (da Ciuc = ubriaco). Ha dato ristoro a personalità quali Benvenuto Cellini, Tiziano, Ariosto, Tasso.
Insomma non solo l'ambiente trasuda storia, ma anche la posizione (di fianco alla cattedrale di Ferrara) e le bottiglie provenienti da mezzo mondo con due dita di polvere sopra.
Ma veniamo a noi: l'oste, molto gentile e disponibile mi consiglia di iniziare a sorseggiare in attesa del pranzo un calice di Miniato di Francesconi Paolo, un interessante blend di Sangiovese di Romagna e Cabernet Sauvignon, che ho gustato con degli stuzzichini (ciccioli, formaggi).
Come primo piatto ordino un "Pasticcio di maccheroni alla ferrarese", una particolare proposta dolce/salata dove il dolce della pastafrolla si sposa molto bene con il salato dei maccheroncini che costituiscono il "ripieno" di questo tortino. Un piatto comunque da perfezionare e da riequilibrare in quanto il dolce prevale un po' troppo.
Accompagno il primo con un calice di Tajaven 2007 della Cà dei Quattro Archi, un Sangiovese Superiore Riserva di Romagna DOC.
Di secondo ordino un piatto che si rivela un inno alla gioia: un misto di bolliti con purè e salsa verde. Nel piatto c'era un "Cappello del prete (guanciale di maiale), dello stinco, manzo e la tipica salamina da sugo".
Il vino che mi è stato suggerito è un Bursòn riserva del 2005 fatto con uve Longanesi dall'azienda Agricola Randi: un vino veramente "unico", di certo non di facile bevibilità, ma di sicuro sorprendente a cominciare dal "naso" molto "selvatico". Il prezzo direi assolutamente onesto è stato di 38 euro.
Una visita alla meravigliosa Ferrara, dove si trova quella che il Guinness dei Primati certifica come essere la più antica osteria del mondo. Le prime notizie risalgono al 1435 dove l'osteria operava sotto il nome di Hostaria del Chiuchiolino (da Ciuc = ubriaco). Ha dato ristoro a personalità quali Benvenuto Cellini, Tiziano, Ariosto, Tasso.
Insomma non solo l'ambiente trasuda storia, ma anche la posizione (di fianco alla cattedrale di Ferrara) e le bottiglie provenienti da mezzo mondo con due dita di polvere sopra.
Ma veniamo a noi: l'oste, molto gentile e disponibile mi consiglia di iniziare a sorseggiare in attesa del pranzo un calice di Miniato di Francesconi Paolo, un interessante blend di Sangiovese di Romagna e Cabernet Sauvignon, che ho gustato con degli stuzzichini (ciccioli, formaggi).
Come primo piatto ordino un "Pasticcio di maccheroni alla ferrarese", una particolare proposta dolce/salata dove il dolce della pastafrolla si sposa molto bene con il salato dei maccheroncini che costituiscono il "ripieno" di questo tortino. Un piatto comunque da perfezionare e da riequilibrare in quanto il dolce prevale un po' troppo.
Accompagno il primo con un calice di Tajaven 2007 della Cà dei Quattro Archi, un Sangiovese Superiore Riserva di Romagna DOC.
Di secondo ordino un piatto che si rivela un inno alla gioia: un misto di bolliti con purè e salsa verde. Nel piatto c'era un "Cappello del prete (guanciale di maiale), dello stinco, manzo e la tipica salamina da sugo".
Il vino che mi è stato suggerito è un Bursòn riserva del 2005 fatto con uve Longanesi dall'azienda Agricola Randi: un vino veramente "unico", di certo non di facile bevibilità, ma di sicuro sorprendente a cominciare dal "naso" molto "selvatico". Il prezzo direi assolutamente onesto è stato di 38 euro.
Visited in january 2024
Vini di ottima qualità e ottima conoscenza delle materie prime oltre che alla cura nel servirle, purtroppo non posso dare un voto positivo al locale di per sé. Molto sporco pieno di ragnatele, tavoli appiccicosi e piccoli da 2 persone non 4 come eravamo messi. Un peccato, ha molto potenziale e il personale è molto bravo e preparato
Visited in january 2024
Locale storico, assolutamente da visitare. Ottimo per un aperitivo vini e stuzzichini fatti in casa. Ambiente informale con strumenti musicali e bottiglie d'epoca alle pareti. Servizio da sei stelle per la simpatia e l'accoglienza.
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Quando entri vivi una vera e propria esperienza che va ben oltre il cibo che, sicuramente buono e casereccio, ma uno sparo nel mucchio.
Il locale è davvero suggestivo.